Oggi il “must” è la piscina, tanto che se la fanno anche i bagni in riva al mare! Una volta era il campo da tennis, nella villa o negli hotel, ricordate “Il giardino dei Finzi-Contini” o certi filmati del Duce a Riccione che gioca con la contessa Pullè? Quanti alberghi di Milano Marittima, oggi scomparsi, avevano il campo rosso! Si poteva contare su negozi specializzati gestiti da persone competenti come il Venturi Sport dell’indimenticato Venturi “Wally” Gualtiero. Molte volte viene ricordato Bruno “Zimbo” Guidazzi, l’unico cervese che riguardo fatti e persone della vecchia Milano Marittima mi desse sempre ragione con un succinto “L’à rasòn lò”, perché anche lui non poteva soffrire le invenzioni o le reinvenzioni della storia che abbiamo vissuto. Concessionario dei campi alla Seconda Traversa fra il 1966 e il 1986, ci portava personaggi famosi molto prima che la nostra città vedesse il Vip Master, che Zimbo proprio non amava! Un attore che Zimbo non ha mai portato a Milano Marittima, ma che amava moltissimo il tennis, era Ugo Tognazzi, che per esempio lo “infila” anche nei suoi film, come il famoso “L’anatra all’arancia” dove Monica Vitti sfoggia un vestito di quelli che nella Milano Marittima dei bei tempi furoreggiavano nella Boutique La Tartana (Il mitico modello Messalina). In vari filmati d’epoca, vediamo come Tognazzi “costringesse” i propri amici, perlopiù attori come lui, a giocare sulla terra rossa nel suo Villaggio Tognazzi di Torvaianica. Ed anche da questo (Con largo anticipo lo feci notare a Zimbo) che si vede che l’idea di una Kermesse che unisse vip dello spettaccolo e gioco del tennis a favore dei media e dei fans, sia parecchio datata e non certo un’idea originale della più recente storia “glam” o pretesa tale. A testimoniare la veridicità di quanto dico, c’è anche il film con Gigi e Andrea dal titolo “Mezzo destro mezzo sinistro, due calciatori nel pallone” girato nei campi da tennis della Regina Isabella di Ischia. Se, ripeto, l’idea di attori e calciatori che giocano a tennis per creare un’occasione di spettacolo non è certo una novità, una bella iniziativa tennistica della Milano Marittima primogenita purtroppo è andata persa e non sarebbe una cattiva idea recuperarla. Mi riferisco alla Coppa Palanti. Stufo dei problemi che gli facevano da ogni parte, vendette la villa e fino al 1946, anno della morte, non fece più ritorno a Milano Marittima. Se è vero che la nostra città è “Location ideale per i tornei di tennis” (Cfr. Milano Marittima Life N.15) e che i cervesi amavano tantissimo Palanti, vorrei sapere perché dopo la sua morte non hanno riportato in auge un torneo che non costava nulla? Sulle ruggini fra Cervia ed i fondatori di Milano Marittima ho già scritto molte altre volte. Un modo per rimediare al passato e per incrementare il turismo sportivo del presente, potrebbe avvenire riesumando proprio la Coppa Palanti.
Firmato
Il Conte che non conta
Ma la casetta di Heidi installata in viale Gramsci e utilizzata poco o nulla, quando sarà smantellata? È stato un flop totale, ricettacolo di immondizia sul retro, una vera e propria mancanza di rispetto verso i negozi a ridosso. ! Assurdo!