Nel documentario La fine dei giochi, realizzato da Rai Storia tra il 9 e il 10 Settembre 2014 al Woodpecker e alla Colonia Montecatini in collaborazione con il nostro blog, Oscar Turroni sottolineava le nostalgie dei bambini per le famiglie e per le case. Oggi il diffuso mammismo fatica a capire il distacco che allora c’era fra genitori e figli in tutte le classi sociali, più questione di ruoli che di anaffettività. A mia nonna, Lena Ligresti principessa di San Giorgio a Cremano, non ho mai chiesto perché venisse al mare, non tanto coi figli, ma con le cugine, come ad esempio negli anni ’30 con la cugina contessa Briganti a Riccione, negli anni ’60 con la cugina contessa Fattori-Paci di Firenze a Milano Marittima. Le foto sono li, a testimoniarlo. Ed anche nelle foto dei villeggianti della Milano Marittima di Palanti non si vedono molti bambini, che invece diventarono protagonisti, quasi assoluti, nei decenni successivi. Mentre dagli anni ’80, lo scettro col fenomeno “discotecaro” e del “divertimentificio”, passerà ai ragazzi più grandi. L’estate 2015 ha visto una serie di simpatici articoli-souvenir de La Stampa sulle vacanze al mare, almeno due su Milano Marittima “Sono in Romagna i miei mari del Sud” scriveva il 6 Agosto 2015 Michele Brambilla, che già sul medesimo giornale il 16 Giugno 2012 aveva firmato un articolo (un po’ romanzato) sul nostro Centenario. A corredo una foto sul canotto nel nostro mare datata 1965. “Milano Marittima paradiso della mia infanzia, luogo in cui innanzitutto si trovavano strane botteghe mai viste in città”. Le strane botteghe, sono i bazar! Io, ad esempio, ricordo questi: Happy Days Giochi e Mare sotto al condominio La Bussola (oggi c’è Righi dei dischi), gestito da una coppia di coniugi romani. Poi ricordo Mille Cose fra Lo Sporting e La Tartana Due, gestito dalle sorelle Rosina ed Erma Neri, che mi volevano molto bene, la terza sorella gestiva il Circolo Bridge nel Piazzale Napoli.
Come non ricordare il bazar di Lucia Campeggiani alla Diciannovesima Traversa, che era zia del noto velista Bianchetti, aperto anche l’inverno; perché allora nessuno si sognava di dire che tale traversa fosse una zona periferica e degradata, dato che c’era anche l’hotel Bellevue di Collina con ospiti al pari del Mare Pineta. Il piccolo Brambilla ricorda le pistole ad acqua e le palline da pista di sabbia, che aveva con le foto dei ciclisti, io con le auto da Formula Uno. Quanti giochi con Simone Sedioli, che oggi usa acqua e sabbia per le sue premiate sculture, e con Marco Magli, che oggi corre su auto vere, quando non è nella storica azienda calzaturiera di famiglia. Alfredo Albertini ha firmato l’articolo del 10 Agosto 2015 “Il viaggio con l’utilitaria“, la “Leggendaria tappa all’Autogrill” infine Milano Marittima “Al Bagno del Pino alla Diciassettesima Traversa le sedie arancioni del bar, il pannello con le chiavi delle cabine”. E’ vero, l’arancione andava molto, anche nel bagno “Principe” dove andavo io, che aveva gli ombrelloni verde-arancione. E mia madre, ogni tanto, la mattina prendeva il caffè con la madre d’un Direttore Generale degli Autogrill Motta…
Firmato
Il Conte che non conta