Da qualche anno chi sente il nome di Milano Marittima subito lo identifica con una parola (purtroppo): MOVIDA, in primis sulla spiaggia. La stampa locale, continuamente, parrebbe confermarci questa idea che, però, pare sia ormai solo una fissazione più che una realtà (per fortuna). Infatti, la stampa nazionale e non solo quella, sono di parere molto diverso! Un documentatissimo reportage sull’argomento apparso su “La Repubblica” del 16.7.2014 s’intitolava “Musica, tuffi e cocktail bar. Le spiagge della meglio gioventù”. Riportava con dovizia di particolari e fonti, la top-ten delle più gettonate spiagge del continente. Ai primi due posti due località italiane: primo posto per il bagno Turquoise di Rimini, secondo posto per il Pogo Bay di Porto Cesareo. Fuori dalla top-ten altre località balneari italiane: Gallipoli, Panarea, Fregene, Capocotta… e Milano Marittima? Non era citata manco en-passant cari amici lettori! Del resto, parlando proprio con un giovane DJ che lavora spesso in un bar di Mi.Ma (l’acronimo che detesto), riguardo Gallipoli mi ha confermato che ormai “Gallipoli è la nuova Milano Marittima”. Un’affermazione che riflette un’epoca. Il ragazzo ha ventanni, la metà dei miei, non può sapere cosa fosse la VERA Milano Marittima, perché da quando lui è nato, Milano Marittima è questa roba qui! Ma noialtri continuiamo a leggere ossessivamente sulla stampa nostrana che siamo la spiaggia chic e vip, nonostante anche qui la stampa nazionale ci confermi il contrario. Con l’inizio dell’Estate, il quotidiano “Il Giornale” ha iniziato una serie di reportage dalle varie zone di mare. Uno dei primi, se non il primo, è apparso il giorno 6.7.2014 intitolato “Turismo con stile”. Qui Milano Marittima veniva citata, ma al negativo, come meta dei cosiddetti “TRUZZI” cioè dei cafoni, scrivendo: “…i quali frequentano in massa Milano Marittima, Ibiza, Mykonos e Sharm”. Più chiari di così! Mentre Forte dei Marmi che tanto spesso si vuole assimilare a noialtri, era data a metà strada fra S.Tropez ed appunto Milano Marittima. Ma tutto già si sapeva dalla fine degli ’80, basta guardarsi il film “Roba da ricchi” del 1987, quando in una scena, Lino Banfi, un industrialotto pugliese in trasferta con la famiglia a Montecarlo, fa una battutaccia dove mette sullo stesso piano Milano Marittima con Ostia e Terracina! Questo è quanto, ma nessuno naturalmente, vuole leggere i giornali nazionali, né guardare film rivelatori del passato.
Il Conte che non conta