Divenuto a tutti gli effetti un simbolo della città, il faro di Cervia ha una storia molto antica.
DA DOVE DERIVA IL NOME FARO?
Bisogna tornare molto indietro nel tempo, e precisamente al III secolo a.C, e posizionarci con la cartina nei pressi di Alessandria d’Egitto. Proprio di fronte, infatti, sorgeva un’isola, di nome Pharos appunto, che ospitava una torre con un fiamma che ardeva costantemente come aiuto ai naviganti del tempo. Da questa curiosità etimologica si arriva a definire anche l’utilizzo e l’utilità del faro così come lo conosciamo oggi.
LA STORIA DEL FARO DI CERVIA
Il faro di Cervia, che spicca nella zona del porto canale, fu costruito nel 1875 da Ferdinando Forlivesi e ha subito nel tempo alcuni cambiamenti come ad esempio nel 1918 quando venne alzato per sovrastare i nuovi edifici che vi sorgevano attorno e una seconda volta nel dopoguerra per riparare i danni subiti. Non è stato il primo faro di Cervia poiché, quando la conformazione della nostra zona era molto differente rispetto ad oggi e la costa arrivava addirittura ad un chilometro più all’interno (siamo verso la fine del ‘700), la Torre San Michele si ritrovò di colpo a svolgere questo ruolo.
Si ha testimonianza da un atto notarile che nell’angolo lato porto canale della Torre San Michele si trovava un’asta di ferro che serviva da sostegno per una sorta di lanterna che indicava il punto d’approdo per le barche.
Il faro di Cervia non è aperto al pubblico e la possibilità di accedervi è data solo in rari eventi organizzati dal Comune.
Si, pero’ ora l’area che circonda il faro ed il porto canale sono diventati una bruttura.