Siamo in un’era molto lontana, migliaia di anni fa, immaginiamo di vedere il mare, e la sabbia, molta sabbia, è spazzata dal vento e sta formando sterili dune, dove nulla può crescere, proprio come avviene in un vero deserto. Passano alcune centinaia di anni, e pochi fortunati semi, sotto un sole cocente, riescono a far fiorire la prima erba che crea a sua volta uno strato protettivo per le prime delicate piante che permetteranno la crescita di qualche cespuglio fino addirittura ai primi alberi. Di pini non ve ne era l’ombra e ancora oggi non si sa chi furono i primi a piantarli, alcuni pensano siano stati i romani, che avrebbero poi usato quel tipo di legno per costruire la loro flotta.
Un po’ di storia…
La pineta di Cervia e Milano Marittima anticamente era una fonte di guadagno ad alta resa perché da essa i pignaroli, ne ricavavo le pigne, delle quali veniva sfruttato tutto. Il prodotto primario erano i pinoli, allora come oggi utilizzati sia nei primi piatti, che nei secondi e nei dolci, secondariamente venivano utilizzati sia gli scapioli (le brattee) che le sgobbole (il fusto centrale) per alimentare il fuoco. Nel 1884 venne attraversata da un primo tratto di ferrovia Ravenna-Cervia, ampliato nel 1889 con il tratto Ferrara-Ravenna-Rimini che permetterà un primo significativo sviluppo turistico. Nei primi del 900 i milanesi vennero a fondare la Città Giardino “Milano Marittima” proprio tra i pini e le dune della nostra pineta. Nel 1927 fu scavato artificialmente il Canale del Pino, più comunemente conosciuto come il Canalino, per portare acqua controcorrente alle Saline di Cervia tramite un sistema di pompe situate nell’Idrovora, la villa storica nella foce del Canalino.
Il Canale Madonna del Pino
Ponte sul Canale Madonna del Pino
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli Alleati deforestarono la maggior parte della pineta lungo il Viale Matteotti fino al Viale Nullo Baldini per far spazio all’aeroporto militare. Nel Dopoguerra questa porzione fu completamente ripiantata, questo fa si che la parte Nord abbia la maggior parte dei pini più giovani e sottili rispetto alla parte Sud verso Cervia.
Per moltissimi anni questo grande polmone verde fu attraversato da Via Stazzone che ebbe trascorsi molto movimentati, infatti, quando da normale viale di pineta venne asfaltato fu protagonista di incidenti anche molto gravi e, anche per questioni di inquinamento, attorno al 2000 è stato chiuso ed è così tornato ad essere un semplice viale sterrato.
Via Stazzone, ha avuto trascorsi molto movimentati, ovvero, prima era una viottolo sterrato della millenaria pineta, poi è stato asfaltato e inseguito ad incidenti anche molto gravi e per questioni di inquinamento, attorno al 2000 è ritornato ad essere di nuovo un semplice viottolo sterrato
Via Stazzone, ha avuto trascorsi molto movimentati, ovvero, prima era una viottolo sterrato della pineta, poi è stato asfaltato e inseguito ad incidenti anche molto gravi e per questioni di inquinamento, attorno al 2000 è ritornato ad essere di nuovo un semplice viottolo sterrato.
Attorno al 1962/63 nell’angolo di pineta tra il parco giochi e la Scuola Mazzini venne costruito e gestito da Budini e Gabbanini il trenino per bambini Santa Fe, conosciuto da tutti come “Il trenino della pineta” che venne poi smantellato a fine anni 80. Una riserva naturale così bella e ricca di fauna andava sicuramente preservata dalla incessante espandersi delle due città costiere Cervia e Milano Marittima e per questo motivo nel 1962 venne inaugurato il Parco Naturale con i suoi 27 ettari recintati.
La pineta, definita “bosco spesso e vivo” da Dante e da Byron è suddivisa in quattro zone: Stazzone, Bassona, Dune e Capanna con svariati sentieri che l’attraversano guarniti da panchine e attrezzi per lo sport all’aria aperta che compongono il Percorso Vita.
Una delle tante postazioni informative che si possono trovare in giro per la pineta.
La pineta di Milano Marittima
I vecchi attrezzi del vecchio Percorso Vita nella porzione di pineta dietro allo Stadio Germano Todoli
nuovi cartelli del Percorso Vita nella porzione di Pineta dietro al Circolo Tennis
Il vecchio percorso vita
Un Bosco per Kyoto alla memoria di Gigi Mitrani
Sentiero delle Terme (prolungamento di Viale Ravenna)
La torre della Guardia Forestale
Il lembo di terra con piantati diversi esemplari di Pino domestico (Pinus pinea) dai bambini della Scuola Mazzini Foto Venturi
Via Stazzone, La Bassona nel 2012
Uno dei numerosi scoiattoli della pineta
Attualmente l’estensione insieme al Parco Naturale è di quasi 300 ettari di vegetazione caratterizzata dalla presenza di due specie di pini mediterranei: Il Pino da pinoli (Pinus Pinea) e il Pino Marittimo (Pinus Pinaster) nonché da querce, pioppi bianchi e robinie.
La curiosità: il ponte nella pineta
Questo ponte completamente in ferro, collega le Terme a Milano Marittima. E’ difficile risalire all’anno di costruzione ma siamo sicuri che è presente dagli anni 80 e non è mai cambiato minimamente. Non sono cambiati nemmeno i gradini a forma di grata, vicinissimi tra loro, divisi al centro da una passerella di ferro per far scorrere le biciclette (terribilmente scivolosa). Questo, è di fatto un ponte di “frontiera” che collega Cervia a Milano Marittima passando proprio sulla linea di demarcazione del territorio, la ferrovia.
La secolare linea Ravenna – Rimini
La curiosità: il monumento a Pilandri e Todoli
Il monumento a Gino Pilandri e Germano Todoli si trova nella porzione di pineta dietro al cimitero di Cervia. Alla destra di questo monumento, si erge forte come marmo, un secolare pino piantato nel 1782
mi sembra di ricordare, che il ponte in metallo, è stato costruito quando hanno elettrificato la linea ferroviaria. cosa c’era prima non me lo ricordo, ma c’era una specie di ponte….
Su quel ponte pedonale delle terme passavo con le figlie piccole,ci fermavano ad aspettare il passaggio del treno e tutte le volte il macchinista ci salutava con un lungo fischio, magia…..
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mi sembra di ricordare, che il ponte in metallo, è stato costruito quando hanno elettrificato la linea ferroviaria. cosa c’era prima non me lo ricordo, ma c’era una specie di ponte….
Su quel ponte pedonale delle terme passavo con le figlie piccole,ci fermavano ad aspettare il passaggio del treno e tutte le volte il macchinista ci salutava con un lungo fischio, magia…..