Ripercorriamo la storia della Rotonda Primo Maggio e della sua fontana a 5 colonne, simbolo inconfondibile di Milano Marittima.
Quando la Ditta Savini perforò a Milano Marittima il pozzo artesiano, non avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe diventata per tutti noi quella zona che nel Piano Regolatore era chiamata “l’alto delle dune”, pittorescamente rinominata dai cittadini “e staz dal moti”. In seguito, il suo centro venne utilizzato come fulcro per tracciare con la corda un grande cerchio di 300 metri di diametro per realizzare la rotonda che ancora oggi vediamo.
La fontana a 5 colonne fu inaugurata il 29 Luglio 1928 chiamandosi inizialmente Rotonda Beltramelli per essere poi rinominata Primo Maggio nel 1946. Nel corso degli anni ha subito molti cambiamenti e ristrutturazioni dovuti all’invecchiamento e non solo, come quando una notte di molti anni fa un uomo tirò dritto nel Viale Matteotti e andò a sfondare lo storico grande vaso che sorgeva al posto dell’attuale fontana.
LE COLONNE DELLA ROTONDA PRIMO MAGGIO
Le 5 colonne che oggi vediamo non sono le originali ma una fedele riproduzione. Le colonnine più basse con le catene sono spuntate nei primi anni del 2000 e non erano nel progetto originale di Giancarlo Palanti, figlio di Giuseppe, uno dei fondatori.
Se volete vedere le colonne originali dovete recarvi alla Rotonda Don Minzoni, dove fanno bella mostra di sé. Rimane il dubbio, sul perché ve ne siano soltanto 3 delle 5 originali.
LE FOTO D’EPOCA
FESTEGGIAMENTI IN ROTONDA PRIMO MAGGIO
Ottavio Ausiello Mazzi e Thomas Venturi
La sera in cui un signore un poco “alticcio”, alla guida di una 124 spider arrivò “lungo” da Viale Forlì e entrò letteralmente nella fontana era di servizio come Vigile Urbano il mio amico Enio Drudi, allora i Vigili avevano una postazione più o meno davanti allo Scarparo e gli uffici nella ex Mantovana. Raccontava che il signore in questione, uscito incolume dall’auto, aggiustandosi la giacca abbia profferito, alla vista dei Vigili, le seguenti parole ” Fortuna che andavo ai 50″.